NATURA E DINTORNI …

i nostri post sul tema ambiente per condividere, discutere, conoscere


per  un ambiente più pulito

Tempo di degradazione dei materiali

Sapete quanto impiegano i fazzoletti di carta a degradarsi in natura? Ed i mozziconi di sigaretta, o le gomme da masticare? Se quando siete in escursione abbandonate un fazzolettino di carta dopo i vostri bisogni, sappiate che probabilmente chi passerà dopo di voi per almeno uno o due mesi lo troverà ancora lì. E se invece ancora non avete smesso di fumare e abbandonate il mozzicone di una sigaretta, lascerete il vostro segno per oltre un anno. Moltiplicate questi gesti per le centinaia e migliaia di persone che passano: se tutti facciamo così boschi, colline e spiagge saranno presto deturpate da questi comportamenti, senza considerare gli altri danni collaterali legati alla fauna. Quando andiamo in escursione portiamo a casa tutti i nostri rifiuti.

Lasciamo la natura come l’abbiamo trovata.

Per un ambiente più pulito

Il riciclo del vetro

Lo sapevate che il vetro è uno dei pochissimi materiali che si può riciclare praticamente all’infinito? Tutto però passa da una differenziazione corretta: i così detti “inquinanti” quali cristallo, ceramica, plastica, ma anche residui organici che spesso vengono gettati insieme al vetro riducono la qualità del rifiuto conferito e quindi la possibilità di riciclo dello stesso. Una corretta raccolta differenziata conviene poi anche ai cittadini: migliore è la qualità del rifiuto conferito, maggiori i premi in denaro riconosciuti ai comuni che conferiscono e che hanno così maggiori risorse per occuparsi del territorio. Quindi mi raccomando: niente plastica e niente cristallo nella raccolta differenziata del vetro e se buttiamo il vasetto di marmellata ricordiamoci di sciacquarlo!

Se volete approfondire, trovate tutte le info nel sito del Consorzio Recupero del Vetro – www.coreve.it

Inoltre, vi segnaliamo la puntata 109 di Darwin tutta da ascoltare in podcast https://www.radio24.ilsole24ore.com/podcast-originali/darwin/

In escursione

Gradi di difficoltà in escursione

Tutte le persone che approcciano la montagna, devono poter scegliere il percorso a loro più adatto, ma non è così semplice in quanto ogni persona percepisce le difficoltà in base alle proprie esperienze, ai propri limiti, alle sensazioni e alle reazioni psicologiche; secondo questi criteri soggettivi di conseguenza è molto difficile stabilire quale sia il grado di difficoltà di un percorso a noi più consono. Il Club Alpino Italiano ha adottato, a livello nazionale, una scala per distinguere le difficoltà escursionistiche degli itinerari, che tiene conto di tre parametri oggettivi fondamentali:

Dislivello: la somma della pendenza in salita e discesa;

Distanza planimetrica: distanza dal punto A al punto B sulla cartina, calcolato senza tenere conto delle altimetrie. La traccia GPS tiene invece conto del dislivello, indicando il numero di chilometri effettivi.

Segnaletica: solitamente costituita da cartelli indicanti la località, il tempo di percorrenza e il numero del sentiero ( segnavia), viene durante il tragitto accostata dalle classiche pennellate bianco-rosse su rocce e alberi.

I gradi di difficoltà sostanzialmente utilizzati sono tre:

T-Turistico: sono tracciati semplici, corti, ben segnalati e con un dislivello inferiore ai 500 m; spesso seguono mulattiere, vie ben battute, che è possibile seguire senza problemi. Non serve quindi un gran senso dell’orientamento, e neppure un buon allenamento; si tratta infatti di percorsi adatti a tutti, compresi bambini e persone dalla vita tendenzialmente sedentaria.

E-Escursionistico: il dislivello sale e si attesta tra i 500 e i 1000 m. Sebbene il percorso continui ad essere ben segnalato, il tracciato diventa un po’ più impegnativo sia per il fondo che per la lunghezza e richiede un maggiore allenamento; serve un’attrezzatura più specifica per la montagna e un maggiore senso dell’orientamento. Se riuscite a camminare in salita per un paio d’ore di seguito senza problemi, allora potrebbe essere il livello giusto per voi.

EE-Escursionisti Esperti: i sentieri superano i 1000 m di dislivello, quindi bisogna essere davvero ben allenati, e dovrete essere pronti ad affrontare ogni tipo di tracciato, anche ripidi pendii o ghiaioni. La segnaletica non sarà sempre presente, quindi oltre ad un buon senso dell’orientamento e all’abilità di seguire anche leggere tracce sul terreno, è necessario saper leggere una carta dei sentieri, così da sapere sempre dove ci si trova e cosa si ha vicino in caso di bisogno. Non servono ancora particolari attrezzature di montagna.

In conclusione, la montagna è per tutti, nessuno escluso…..si certo, è necessario adattarsi spesso e volentieri alle esigenze del momento ma vedrete, tutte le difficoltà che potrete affrontare, di sicuro verranno ripagate……e ricordate, non dovete dimostrare niente a nessuno, dovete solo pensare a godervi la montagna in totale relax, non pensando a niente, e soprattutto in totale “sicurezza”.

Non andate MAI in escursione da soli ma sempre con qualcuno (e se accadesse, quando uscite di casa, dite sempre, alla moglie, all’amico, al personale dell’albergo dove alloggiate o altri, dove state andando…..è sempre meglio stare dalla parte del sicuro!

In escursione

Lo zaino … il nostro compagno di viaggio

Importantissimo quando si affronta un’escursione, anche nel caso in cui questa sia semplice, solo di una giornata e a bassa quota con clima mite, è avere sempre con sé un comodo zaino con tutta l’attrezzatura necessaria; tante sembrano le cose che dovete portarvi sempre dietro, ma non vi preoccupate, potrebbero esservi tutte utili e rendervi quella giornata la migliore in assoluto!!!!!

Di zaini in commercio ce ne sono un’infinità; è consigliabile utilizzarne con capienza di 20-25 litri (per un giorno è più che sufficiente) con agganci sul petto ed intorno alla vita per un miglior sostegno e distribuzione del peso, sono i più comodi in assoluto! Magari anche impermeabili, oppure dotati di coprizaino antipioggia come accessorio.

All’interno dello zaino non dovrebbero mai mancare:

Borraccia con acqua (almeno 1 litro) e/o bevande caloriche, calde o a temperatura ambiente, a seconda della stagione;

Scorta di cibo: snack e barrette energetiche, frutta fresca o secca, cioccolata, panini, tramezzini;

Giacca impermeabile e/o antivento oppure mantella anti pioggia;

Un cambio di vestiario da portarsi dietro non pesa tanto: una maglia termica, asciutta, qualcosa di più pesante che faccia caldo, come una felpa o un pile (in montagna il tempo cambia velocemente;

Cappello, occhiali e crema solare (tornano utile nelle calde giornate) così come scaldacollo e guanti, utili nelle giornate fredde e ventose;

Kit di primo soccorso: cerotti, garze o disinfettante (consigliati i cerotti anti-vescica);

Un coltellino e una torcia possono sempre servire.

Per ultimo ma non meno importante, cercate sempre di procurarvi presso una struttura o al più vicino punto IAT, una mappa cartacea dei sentieri della zona dove intendete fare l’escursione: molto dipende dall’esperienza e dalle abitudini in escursione, ma è sempre meglio non fare totale affidamento solamente su strumenti elettronici come gps, bussola e telefono cellulare, siccome spesso in montagna non c’è copertura di rete e google maps potrebbe non essere più utilizzabile. E ricordate l’utilità di un caricabatteria di riserva (powerbank), con una custodia impermeabile per proteggere i dispositivi da eventuale pioggia o umidità.

Preso tutto? Zaino in spalla, ora potete partire per una bellissima escursione in mezzo alla natura….